RITRATTI, MASCHERE, SPECCHI DEFORMANTI
Intorno ad Elias Canetti (1905-1994)

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Nell’ambito del Calendario di attività dedicato a Elias Canetti a venticinque anni dalla scomparsa

Il Ruggiero e Libreria Musicale Ut Orpheus in collaborazione con Museo Ebraico di Bologna, Goethe Zentrum-Istituto di Cultura Germanica, Fondazione Istituto Liszt, Torri dell’Acqua di Budrio, MAMbo-Museo d’Arte Moderna di Bologna
Con il Patrocinio e la collaborazione del Consolato Onorario di Bulgaria per l’Emilia Romagna

Nell’ambito del Patto per la Lettura del Comune di Bologna
e della Deutsche Woche in Italien 2019 dell’Ambasciata Tedesca in Italia

Atlante Canetti, Atto Terzo

Le Torri dell’Acqua, Budrio
Domenica 13 ottobre, ore 18


RITRATTI, MASCHERE, SPECCHI DEFORMANTI
Intorno ad Elias Canetti (1905-1994)


Uno spettacolo de Il Ruggiero

Testi da Il frutto de Fuoco e Il Gioco degli Occhi (secondo e terzo volume dell’Autobiografia), da La Commedia della Vanità e Nozze di Elias Canetti; da Un piccolo sì e un grande no autobiografia di George Grosz; da Il poema dell’Odio. Alban Berg ed Elias Canetti. Lettere di Antonello Lombardi.

Testi originali, scelta delle musiche, ricerca visiva e apparato video, ideazione e regia di Emanuela Marcante e Daniele Tonini

Musiche dal cabaret berlinese e dalla tradizione viennese ed ebraica, e di Kurt Weill, Hanns Eisler, Frederich Holländer, Alban Berg

Emanuela Marcante e Daniele Tonini, voci recitanti, canto, flauto, pianoforte

Con la partecipazione di Giovanni Chessa, voce recitante,
e di Antonello Lombardi

Elias Canetti, 1937

La Commedia della vanità e Il gioco degli occhi: guardarsi e guardare, gli specchi, la vanità e gli sguardi d’amore. Lo spettacolo Ritratti, maschere, specchi deformanti ritaglia un percorso molto particolare nell’ambito dello sterminato Atlante Canetti dagli innumerevoli personaggi sia d’invenzione che di realtà e memoria. Si inizia e si chiude con La Commedia della Vanità, opera teatrale concepita nei primi anni Trenta ma pubblicata solo nel 1950, e con il suo rogo di immagini e specchi che gioca di rimando drammaticamente con il rogo nazista dei libri del 1933, una pièce la cui genesi si intreccia con la figura di alcuni protagonisti (e con il loro sguardo) del secondo e terzo volume dell’Autobiografia di Canetti, Il Frutto del Fuoco (ma la traduzione letterale del titolo è La Fiaccola nell’orecchio, richiamandosi alla rivista Die Fackel, La Fiaccola, del “profeta” Karl Kraus, e alla sua influenza sul giovane Elias) eIl Gioco degli Occhi.

Avraham Sonne

Entrano così in scena alcuni personaggi fondamentali dell’esperienza di vita dello scrittore, tutti personaggi che abbiamo scelto per essere “buoni”, come si scoprirà man mano, proprio nel momento del tragico succedersi degli eventi, incredibili a pensarsi ma inarrestabili, della presa del potere di Hitler e del precipitare nel fuoco della guerra. Un dramma inarrestabile e incredibile… la gente, gli intellettuali, il mondo, videro questo spaventoso aprirsi di un orizzonte di violenza e fuoco con lo stesso orrore con cui noi oggi potremmo vedere la nostra pace e la nostra quotidianità minacciata da masse e partiti guidati dall’odio e dal rancore. Odio e fuoco, sono due parole sferzanti che segnano il romanzo di Canetti, Auto da Fé, del 1935. Ma, come abbiamo detto, in questo spettacolo mettiamo in scena i “buoni”: in primis “l’uomo buono”, il profeta buono: Il Dottor Sonne, il poeta che tutto conosce, attraverso cui Canetti scopre il suo legame profondo con la Bibbia: e quindi il compagno“buono” e fraterno, lo scrittore Hermann Broch (grande amico ed estimatore di Avraham Sonne) a cui però dovrà “concedere” lo sguardo d’amore di Anna Mahler, la figlia di Gustav, fonte per Canetti (come per molti) di una grande passione amorosa.

George Grosz

Nel racconto canettiano Broch e Anna lo escluderanno dai loro sguardi e creeranno tra loro un erotico “gioco degli occhi” proprio nel momento della sua prima lettura pubblica de La Commedia della Vanità, senza privarlo però della loro considerazione e vicinanza intellettuale. E ancora il pittore George Grosz, punto di riferimento per Canetti nel suo periodo di Berlino (Berlino e Vienna, le due città che si distendono potenti sui ricordi e sullo spettacolo) e che regala al giovane scrittore la sua raccolta grafica Ecce Homo (collegamento con la pagina in costruzione), condannata per oscenità per il suo ritrarre (come in tanti altri lavori dell’artista) la deformazione grottesca della borghesia e della sua corruzione. E infine Alban Berg, il musicista che sa leggere e comprendere profondamente Auto da Fè, il “poema dell’odio” come lo definirà.

Alban Berg

Ritratti, maschere, specchi deformanti… il mondo di Canetti si infiamma di storie e passioni: ne La Commedia della Vanità (che si richiama ai roghi di orpelli e specchi – le vanità – di Savonarola e di tanti esempi successivi) si brucia la vanità dell’Io finendo a bruciare l’identità di ognuno di noi. Ma il Noi presenta ben gravi pericoli: dal “E Noi, e Noi, e Noi” gridato dal banditore all’inizio della Commedia si tornerà ad un “IO, IO, IO”. Dalla Massa (il tema a cui Canetti ha dedicato la sua vita) “depurata” da se stessa e dal fuoco che distrugge specchi e ritratti si saprà ricostruire un Io/Noi adeguato? O, per usare un termine più vicino alla nostra sensibilità odierna se non quotidiana, la nostra corsa (come la “ corsa a vuoto” dei personaggi del testo teatrale) continuerà forse ad essere una “Commedia del Narcisismo”, con esiti imprevedibili e inarrestabili? Esisterà da qualche parte – o dentro di noi – l’“uomo buono”? Canetti e Broch avevano intanto trovato il Dottor Sonne, il poeta che aveva scelto il silenzio, il profeta che tutto aveva previsto della guerra e delle distruzioni.

Ritratti, maschere, specchi deformanti è il terzo momento di un percorso di narrazione e spettacolo attorno ad Elias Canetti che ha visto precedentemente La scuola dell’ ascolto, dedicato a Canetti e al mondo musicale legato alla sua vita e alle sue opere, e La Vastità della Parola Mamma incentrato sull’intenso rapporto di Canetti con la madre Mathilde.
L’attività performativa e di ricerca su Canetti de Il Ruggiero prende il via dall’intenso lavoro di indagine e riflessione di Antonello Lombardi su Canetti e la musica (con i libri La scuola dell’ascolto. Musica e oralità in Elias Canetti, Il Poema dell’odio, Alban Berg ed Elias Canetti. Lettere; su Canetti ha prodotto inoltre altre pubblicazioni oltre alle Le memorie di George Kien, racconto lungo ispirato ai personaggi di Auto da Fé).
Il Ruggiero sta ampliando invece la ricerca su Canetti e il mondo visivo (arte, fotografia, cinema) e presenterà nell’ambito del Calendario Canetti due incontri al MAMbo con Emanuela Marcante e Daniele Tonini: il 17 ottobre alle ore 20,30 Illustrazione, deformazione, verità. Canetti e George Grosz con la partecipazione di Roberto Grandi, Presidente dell’ Istituzione Bologna Musei; il 7 novembre, sempre alle 20,30 Identità, Massa, Fotografia. Canetti e il “Volto del tempo” del fotografo August Sander, con la partecipazione di Lorenzo Balbi, direttore del MAMbo. Il 9 novembre invece appuntamento presso la Libreria musicale Ut Orpheus alle 18 con Marco Bertozzi (Università di Ferrara) per un appuntamento su Canetti e la filosofia. Altri appuntamenti presso la facoltà di Lingue in novembre e ancora presso Ut Orpheus il 25 gennaio 2020 su Canetti, Hitler e l’architettura di Albert Speer, con Alberto Giorgio Cassani.

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AUGUST SANDER, Antlitz der Zeit