Sabato 15 novembre 2025, ore 17
Libreria Musicale Ut Orpheus
via Marsala 31/E, Bologna
Presentazione del libro di Francesco Carreras,
ABELARDO ALBISI
virtuoso di flauto, compositore, inventore
LIM 2025
Daniele Tonini dialoga con l’autore.
Con un intervento di Gianni Lazzari

Abelardo Albisi (1872-1938), si diplomò in flauto a Parma nel 1890 con Paolo Cristoforetti, dimostrando presto doti di eccellente esecutore, tanto da ottenere nel 1895 il posto di primo flauto nell’orchestra del Teatro Regio di Torino e dal 1898 al 1918 nell’orchestra del Teatro alla Scala di Milano, chiamato da Arturo Toscanini. A seguito di un violento diverbio con lo stesso Toscanini nel 1918 dovette emigrare in Svizzera dove fino al 1923 fu primo flauto nell’orchestra della Suisse Romande e insegnante di flauto al conservatorio di Ginevra. Rientrò in Italia verso il 1932. Fin dagli anni 1890 si dedicò allo studio di modelli innovativi di flauto, che fece realizzare da ditte milanesi, la principale delle quali fu quella di Luigi Vanotti. Inventò un flauto da suonarsi con la sola mano sinistra, per cui scrisse delle composizioni, l’Abisiphon, un flauto basso in Do da suonarsi verticalmente, e in seguito anche una versione verticale in Fa, dei flauti di taglia acuta inusuale, in Fa e in Sol, richiesti da vari compositori, e un flauto Boehm sistema Albisi. Fu anche un compositore prolifico, autore di molti pezzi per complessi per l’epoca insoliti, come trii di flauti, quartetti per flauto, clarinetto, oboe e fagotto e tanto altro. Nonostante i ripetuti tentativi di far pubblicare le sue composizioni la maggior parte rimase inedita; solo alcuni pezzi ottennero un buon successo. Tramite il flautista milanese Glauco Meriggioli, che risiedeva per lo più negli Stati Uniti, entrò in contatto con Dayton C. Miller, professore di fisica ma appassionato collezionista di flauti e di materiale relativo al flauto a cui, poco prima di morire, cedette esemplari dei suoi vari modelli e diverse composizioni manoscritte. Anni prima l’Albisiphon primo costruito era stato rintracciato da Meriggioli e venduto a Miller, che ne era divenuto in breve tempo un appassionato cultore. Meriggioli riuscì a procurare a Dayton Miller un considerevole numero di flauti anche di speciale interesse storico. In questo lavoro molte informazioni e fondamentali dati cronologici sono stati tratti dalle lettere della fitta corrispondenza tra Dayton Miller e Glauco Meriggioli, che include anche gli scambi epistolari con Abelardo Albisi. Queste lettere sono conservate, assieme a molti altri documenti di interesse per questo studio, presso la Music Division della Library of Congress di Washington.
Francesco Carreras è stato ricercatore in Informatica presso l’istituto ISTI del CNR di Pisa. I suoi interessi si sono estesi anche all’ambito musicale, con l’analisi di argomenti quali la modellizzazione di processi percettivi/cognitivi musicali e l’utilizzo di particolari caratteristiche del suono a fini analitici. Ha svolto indagini sulla storia della costruzione e tecnologia degli strumenti musicali a fiato, con particolare interesse per quelli prodotti in Italia, i cui risultati sono apparsi su riviste e esposti in interventi e convegni. Le ricerche sui costruttori milanesi hanno permesso di scoprire l’identità di Giovanni Maria Anciuti e di Antonio Grassi, personaggi noti fino ad allora soltanto per i loro raffinati strumenti. Altri argomenti trattati riguardano, tra i tanti, i flauti a doppia camera, i clarinetti a doppia tonalità, gli strumenti di Antonio Apparuti. I risultati di una esaustiva indagine sui brevetti italiani relativi agli strumenti musicali sono stati oggetto di un libro pubblicato dalla LIM. La stessa casa editrice ha stampato nel 2024 un suo libro su Giovacchino Bimboni, scritto insieme a Alessandro Onerati. Da alcuni decenni è appassionato collezionista di flauti storici di fabbricazione italiana.

