Pianoro, 25 maggio 2014, h 17
Casa Santa Marcellina
Bologna, 29 maggio 2014, h 21
Eremo di Ronzano
Bologna
Bologna, 5 settembre 2014, h 21
SAN GIACOMO FESTIVAL
Oratorio di S. Cecilia
Bologna, via Zamboni n.15
FRANZ SCHUBERT, WILHELM MÜLLER
DIE SCHÖNE MÜLLERIN
Daniele Tonini, basso-baritono, voce recitante
Emanuela Marcante, fortepiano, voce recitante
Drammaturgia e apparato visuale a cura di Emanuela Marcante e Daniele Tonini
Die Schöne Müllerin (La bella mugnaia), 1823, è uno degli intensi e commoventi cicli di Lieder di Franz Schubert (1797-1828) su testo poetico di Wilhelm Müller (1794-1827). Attraverso l’esecuzione musicale del ‘monodramma’ – il titolo teatrale che il poeta nel prologo dà alla sua raccolta narrativa di poesie – e la lettura dei brani poetici non intonati da Schubert seguiremo la storia di un giovane mugnaio – un Wanderer, un errante – e del suo dialogo con un ruscello che sembra guidare i suoi passi fino al mulino dove si compirà la storia del suo amore infelice per la giovane mugnaia.
Cosa vuol dire riproporre una esecuzione de Die schöne Müllerin in un mondo poco attento alla poesia e che ha bisogno di essere accompagnato nel mondo dei sentimenti e dei suoni di Franz Schubert e del “suo” poeta Wilhelm Müller? Non vi sono risposte, vi sono proposte ed esecuzioni. Una ricerca di senso e di penetrazione introspettiva e psicologica del mondo romantico oggi è necessaria: la dimensione profonda dell’esistenza e del dolore, della catarsi della bellezza, interrogativi e risposte attorno alla psiche umana trovano rispondenza e dialogo ininterrotto nella musica di Schubert e nella storia de La bella mugnaia, una storia d’amore, un romanzo di formazione, un addentrarsi nei simboli dell’anima attraverso un confronto d’amore e di conflitto con la natura.
Mettere in scena La bella mugnaia come un momento di teatro musicale poetico, questa è la via che Daniele Tonini ed Emanuela Marcante propongono con la loro esecuzione del ciclo schubertiano, riproponendola come un Liederspiel di un salotto viennese o berlinese, dove risuona però la lettura esistenziale dell’Io e della poesia del Novecento e del contemporaneo.
La bella mugnaia di Wilhelm Müller, un poeta di cangianti emozioni e di lancinante espressività ed emozioni, viene recitata e cantata nei versi messi in musica da Schubert e in quelli, intensi e totalizzanti nella loro poeticità, non messi in musica da Schubert, legati da un testo drammaturgico e da riferimenti visivi romantici di grande bellezza che accompagnano e avvolgono il pubblico, fino all’immedesimazione più sentita con la storia dell’adolescente poeta mugnaio e della sua formazione alla vita, attraverso un ruscello che scorre e l’incontro con il suo destino – presso il mulino, il destino stesso – e la giovane mugnaia, che gli preferirà un rozzo cacciatore. E dietro la sublimazione poetica scorrono tutta la storia e le lotte umane e politiche delle guerre napoleoniche e della Restaurazione, in un serrato gioco di simboli e riferimenti, tra l’esaltazione delle aspirazioni e le delusioni di una generazione, grandi temi che danno linfa al dolore e alla simbologia romantica.
La recente nuova edizione de Die Schöne Müllerin è stata curata da Emanuela Marcante e da Daniele Tonini per la casa editrice Ut Orpheus. In essa hanno cercato di rendere l’espressione e la limpidezza della scrittura schubertiana ponendo anche la più attenta cura ai segni dinamici ed espressivi.
De Die Schöne Müllerin non sono sopravvissuti manoscritti completi di mano dell’autore, ma possediamo due edizioni di riferimento dovute a Sauer & Leidesdorf ed a Diabelli, la prima con la cura parziale di Schubert stesso e, soprattutto, del fratello Ferdinand, la seconda con la cura di Johann Michael Vogl, grande cantante e interprete schubertiano, amico del compositore. Die schöne Müllerin nacque nel momento più tragico della vita di Schubert, quando apparve chiaramente l’incurabilità della sua malattia. In quel difficile anno Schubert alternò alla composizione del ciclo mülleriano quella della favola patriottica e poetica di Fierrabras, l’opera che, nelle sue intenzioni, doveva ridare slancio al teatro tedesco.
Schubert a frequentò i testi dei più grandi poeti della sua epoca, Goethe, Heine, Mayrhofer, Schiller, Klopstock… Fu grazie però all’incontro con Wilhelm Müller – incontro mai avvenuto di persona – che poté consegnare alla storia due tra i più grandi capolavori romantici: Die schöne Müllerin e Die Winterreise, opere sempre straordinariamente vive e parlanti.
La Liederabend prevede la sovratitolazione della traduzione dei testi cantati e la proiezione di un apparato visivo con opere di Runge, Kaaz, Friedrich, Kersting, Kupelwieser, Waldmüller, Carus, von Schwind e altri e la recitazione delle poesie del ciclo di Müller non intonate da Schubert.