LUTERO – TRADUTTORE E CREATORE DELLA LINGUA TEDESCA

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1517-2017, I 500 ANNI DELLA RIFORMA
rassegna a cura di Christiane Perrone-Boehme

Bologna, Goethe Zentrum – Istituto di Cultura Germanica, via de’ Marchi 4
7 novembre 2017, ore 18,30
In collaborazione con il Centro San Domenico

Conversazione del germanista ALBERTO DESTRO

Spettacolo de Il Ruggiero
DANIELE TONINI
, voce recitante, canto, flauto
EMANUELA MARCANTE, voce recitante, clavicembalo

Un percorso con intensi brani dalle lettere di Lutero alla moglie Katharina von Bora e dall’Epistola sull’arte del tradurre intrecciati ad inni luterani nell’intonazione musicale di Lutero stesso e nelle armonizzazioni e arie da cantate di Johann Sebastian Bach, e con il consueto apparato video.

Lo scenario si apre sull’anno, il 1530, in cui Lutero licenzia l’Epistola sull’arte del tradurre. Dalla fortezza di Coburgo studia, scrive, traduce, polemizza e segue le vicende familiari mentre infuriano gli avvenimenti e le sedute della Dieta di Augusta. Canta certamente anche i suoi Inni, che nascono negli anni del fervore della traduzione biblica, suo monumento tedesco.
Lingua e canto: gioia, dolcezza, perdono, compassione, forza, orgoglio, amore.

Ma perché parlare tanto e tanto a lungo del tradurre? Se dovessi rendere manifeste le ragioni e le intenzioni di tutte le mie parole, avrei da scriverne per un anno buono. Quale arte e quale fatica sia tradurre, io l’ho provato davvero (Martin Lutero, Epistola sull’arte del tradurre,1530)

Nun freut euch, lieben Christen g’mein, / und lasst uns fröhlich springen / dass wir getrost und all in ein / mit Lust und Liebe singen, / was Gott an uns gewendet hat / und seine süße Wundertat / gar teu’r hat er’s erworben.  (Martin Lutero, 1523)
Rallegratevi, o tutti voi, cari Cristiani, / e lasciate che l’allegria sgorghi / affinché fiduciosi e in un tutt’uno / cantiamo con gioia e amore / quel che Dio ha fatto per noi / e il suo dolce prodigio / che così caro gli è costato.