AMORE E MORTE PAURA ED ENERGIA, VITA DI RAINER WERNER FASSBINDER

MERCOLEDI’ 28 MAGGIO 2025, ore 20.30
Goethe – Zentrum Bologna, via de’ Marchi 4

AMORE E MORTE
PAURA ED ENERGIA

VITA DI RAINER WERNER FASSBINDER
Teatro, cinema, passioni di un artista testimone della storia tedesca

Con EMANUELA MARCANTE  e DANIELE TONINI
e con le parole e il cinema di FASSBINDER

UNA SERATA D’OMAGGIO, tra riflessioni ed emozioni, narrazioni, letture, musiche e tanti spezzoni di travolgente, perturbante, profondo cinema faßbinderiano per ripercorrere insieme la vita intensa e la vie dell’immaginazione e del racconto di un artista “non replicabile”.

In occasione della mostra del Goethe-Zentrum Bologna

Rainer Werner Faßbinder 1945-1982

realizzata dal Goethe-Institut e dalla Fondazione R.W. Faßbinder (2007)

un percorso di manifesti di film e di parole su Faßbinder di registi internazionali – da Szabó ad Akin,Ozon, Kaurismäki, Egoyan – sul grande regista e attore cinematografico e teatrale, che avrebbe compiuto ottant’anni il 31 maggio 2025

Io, sono cresciuto – e mi sembra la cosa determinante – in un ambiente familiare semi-caotico, cioè in un ambiente che non corrispondeva certo alle norme borghesi… Era un ambiente in cui non vigevano le regole e le norme di tante famiglie. Sono cresciuto quasi senza genitori. Ho iniziato molto presto a vivere da solo, ad esempio dai sette anni ai nove ero completamente solo, vivevo sì in un appartamento in cui c’era anche altra gente – perché mia madre, che era ammalata, aveva subaffittato alcune stanze – ma non c’era nessuno che si occupasse di me, e in quella casa, in quell’appartamento in cui abitavamo, non si trovava altro che libri di letteratura e d’arte. A nove anni mi sentivo già una star. Da quando ho cominciato a riflettere su me stesso, mi sono considerato come un divo.  Sono così come adesso sin dall’età di sette anni.  Essere considerato un divo mi sembra positivo, perché ho la possibilità di fare quello che ad ogni modo avrei voluto fare e anche, forse, di fare ciò che altrimenti non avrei potuto fare. Ero già al mondo da diverso tempo prima che si parlasse di me… Ho sempre considerato, per quanto possa ricordare, una cosa normale che la gente si interessi a quello che faccio e che non faccio. Per cominciare ho realizzato due cortometraggi, ma non facevo parte di nessun clan, così nessuno mi ha badato. Allora ho fatto teatro, poi nel ’69 ho realizzato il mio primo lungometraggio. E a questo punto mi sono chiesto: cosa è meglio, realizzare ogni anno un solo film – costoso, d’impegno – o realizzarne invece molti, e a basso costo?  Scelsi la formula dei molti film a basso costo perché … non avevo frequentato nessuna scuola e, per imparare, dovevo fare dei film, tanti film. Li ho fatti e penso di aver imparato meglio di molti altri…

 

Untergang

A picco

Ein Rauschen, Stille, Donner, Rauschen
Ein Meer und Wogen, Zischen, Stille
Ein liebend Paar umschlungen eng, sie lauschen
So stark Vernunft, labil der Wille
…Gott halt mich fest
Der Meeresgrund, der wartet. Frieden?
Ein bißchen Leben bleibt uns noch, der Rest
Und diese kurze Zeit, die wolln wir lieben, lieben

R. W. Faßbinder
da Nel paese dell’albero delle mele, 1962

Fragore, silenzio, tuono, fragore
Mare e onde, sibilo e silenzio
In ascolto, una coppia avvinghiata nell’amore
Com’è forte la ragione, labile la volontà
…Dio tienimi forte
Il fondo del mare aspetta. Pace?
Un po’ di vita ci rimane ancora, un resto
E questo tempo breve in cui vogliamo amare, amare

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