Bologna, sabato 18 febbraio 2017, ore 17
ISTITUO DI CULTURA GERMANICA – GOETHE-ZENTRUM BOLOGNA
via de’ Marchi 4, Bologna
DANIELE TONINI, voce recitante, canto
EMANUELA MARCANTE, voce recitante, pianoforte
Con testi da Zur Farbenlehre di J.W. GOETHE e testi originali e video di EMANUELA MARCANTE e DANIELE TONINI
Musiche di FRANZ SCHUBERT su testi di GOETHE e W. MÜLLER
In occasione dell’inaugurazione della mostra
GOETHES FARBENLEHRE (18 febbraio – 15 marzo), a cura del Goethe Institut Monaco (1999)
Il prisma che rivela lo spettro dei colori dalla luce bianca… Newton! E quindi il grande poeta, Goethe, uomo di scienza e d’arte che vede i colori come frutto del contrasto tra luce e tenebra, che sperimenta sui colori con continuità e passione, che attraverso la sua ricerca dà il senso del suo pensiero, della soggettività dell’uomo e del suo occhio che sente e legge la natura. Poeta, pensatore, scienziato, artista? La sua Zur Farbenlehre (1810) occupò anni intensi di lavoro, e rimane un compendio di osservazioni e considerazioni che viste criticamente dalla successiva ricerca scientifica sono però state presenti al lavoro di artisti come Otto Philip Runge e William Turner (e sono state metabolizzate nella storia dell’arte fino alle avanguardie e post-avanguardie del XX secolo) e di filosofi come Schopenhauer e Wittgenstein. La scienza odierna che proviene dallo spirito newtoniano non dimentica però l’importanza della soggettività e dell’occhio nella percezione e nella riconoscibilità del colore. E questo è un modo di dare un cenno di accoglienza alla ricerca/esperienza diretta alla natura e ai sensi di Goethe. Luce quindi ai colori di Goethe, e alle sue osservazioni per dare più luce al pensiero e all’arte che li hanno seguiti. Il percorso giunge brevemente al Novecento, a Kandinsky, a Klee, a Itten, a Sol Lewitt.
I versi di Goethe, la luce, lo spazio, il tempo, la natura irrompono come musica nei Lieder di Schubert che si intrecciano alle narrazioni di LUCE! PIÙ LUCE! e ai brani di Zur Farbenlehre, così come il Verde/Natura, colore buono/colore cattivo entra da protagonista in due Lieder schubertiani su testo di Wilhem Müller tratti da Die schöne Müllerin | La bella mugnaia. Il verde, il rosso, il giallo, l’azzurro… stupori della natura, segni della nostra vita e risonanze interiori dell’anima e della musica.
Il colore, l’arte e la musica tra fine Ottocento e primi del Novecento
Libreria Musicale UT-Orpheus in collaborazione con Goethe Zentrum, 17 ottobre 2015