Domenica 12 giugno 2016, ore 18,30
CAPPELLA FARNESE
Palazzo d’Accursio, piazza Maggiore 6
Il Ruggiero per Mens-a 2016 – GustArte, il gusto delle arti e dei saperi, Bologna 10-12 giugno, Ferrara, 13 giugno
So there is something in the music of the cow bell, something sweeter and more nutritious, than in the milk which the farmers drink. This thrush’s song is a ‘ranz des vaches’ to me. … I would go after the cows.
C’è un certo non so che nella musica dei campanacci delle mucche, qualcosa di più dolce e nutriente di quanto non ci sia nel latte che bevono i contadini. Il canto del tordo è per me come un ‘ranz des vaches’ … vorrei seguire le mucche.
(Henry David Thoreau)
Uno spettacolo di e con Emanuela Marcante e Daniele Tonini
INTRODUZIONE
Jean-Jacques Rousseau, Voce Ranz des Vaches e Air suisse appelé le Ranz des Vaches da Dictionnaire de Musique, flauto e pianoforte
PRIMO PAESAGGIO
LA NOSTALGIA
IL MONTANARO ERRANTE
Franz Schubert, Johann Ladyslaus Pyrker, Das Heimweh, D.456, voce e pianoforte
SECONDO PAESAGGIO
IL LATTE, LA CASA, L’AMORE
LA GRAZIOSA FANCIULLA CHE MUNGE LA MUCCA
Tradizionale irlandese (Alexander Lee, Thomas Moore), The pretty girl milking her cow, (Coleen dhas cruten na moe), voce e pianoforte
TERZO PAESAGGIO
ROSSINI: IL LATTE, LA PATRIA, L’ACCOGLIENZA
IL MONTANARO ERRANTE
Gioacchino Rossini, Angelo Anelli, Le femmine d’Italia, voce e pianoforte
QUARTO PAESAGGIO
I DONI DELLA PASTORELLA
LA GRAZIOSA FANCIULLA CHE MUNGE LA MUCCA: I DONI DELLA PASTORELLA
Gioacchino Rossini, Carlo Pepoli, La pastorella delle alpi, voce, flauto e pianoforte
QUINTO PAESAGGIO
ACCOGLIERE LA NOSTALGIA E COSTRUIRE L’ACCOGLIENZA
IL MONTANARO ERRANTE
Gioacchino Rossini, Divertimento sui ballabili del III atto del Guglielmo Tell, flauto e pianoforte
Emanuela Marcante, voce recitante, pianoforte
Daniele Tonini, voce recitante, canto, flauto
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Una ripresa dello spettacolo Il latte, la patria, Rossini… nel nome dell’accoglienza: cinque paesaggi per raccontare di un dolore sottile che non si può raccontare: la nostalgia di chi è costretto ad errare e del “rimedio” dell’accoglienza. Una nostalgia che nasce, per il montanaro lontano dalle sue montagne, dal suono dei campanacci delle sue vacche, dal ricordo dei richiami, i Ranz des vaches. Il richiamo delle vacche e la patria, il latte e il linguaggio di una irrinunciabile identità. Cinque paesaggi in cui le guide saranno Il Montanaro errante (un immortale Wanderer) e La graziosa fanciulla che munge una mucca e dove, partendo da Rousseau che raccoglie le intonazioni dei Ranz des vaches nel proprio Dictionnaire e ci racconta della nostalgia di questi canti, incontreremo Rossini e il suo patriottico Guglielmo Tell pieno di richiami alpestri; Schubert e la nostalgia/Sehnsucht/struggimento per la patria dei suoi canti di Heimweh. E dove ascolteremo canzoni, danze, arie d’opera, scherzi musicali.