ROMANZI DI VITA
Zweig, Proust, Musil: tre film

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GOETHE ZENTRUM BOLOGNA
via de’ Marchi 4

ROMANZI DI VITA
Zweig, Musil, Proust: tre film

Introduce Emanuela Marcante 

Ingresso libero. Prenotazioni e informazioni: cultura@istitutodiculturagermanica.com – 051 7459292

giovedì 21 settembre
ore 19 aperitivo
ore 19,30 proiezione film

VOR DER MORGENRÖTE
STEFAN ZWEIG, ADDIO ALL'EUROPA


di Maria Schrader (2016, 106’)
con Josef Hader e Barbara Sukowa

In collaborazione con MEB-Museo Ebraico di Bologna
mercoledì 25 ottobre
ore 20,30

CÉLESTE

di Percy Adlon (1980, 107’)
con Eva Mattes e Jürgen Arndt

In collaborazione con Alliance Française
mercoledì 22 novembre
ore 20,30

DER JUNGE TÖRLESS
I TURBAMENTI DEL GIOVANE TÖRLESS


di Volker Schlöndorff (1966, 87’)
con Mathieu Carrière e Marian Seidowski

Maria Schrader, Percy Adlon, Volker Schlöndorff, tre registi tedeschi per dei “Romanzi di vita” che mettono sullo schermo tre storie di esistenza e letteratura: gli ultimi anni e le scelte estreme di Stefan Zweig e Marcel Proust e il romanzo di formazione del giovane Törless/alias il giovane Robert Musil.

Nell’opera del 2016 Stefan Zweig, addio all’Europa di Maria Schrader (regista sensibile ai temi ebraici, autrice della nota serie Unorthodox e passata collaboratrice di Dani Levy, autore di spicco di film di tema ebraico come Alles auf Zucker!) lo scrittore in esilio dalla furia nazista si muove tra la stesura dell’autobiografia de Il mondo di ieri. Ricordi di un europeo e della Novella degli scacchi, tra New York e il Brasile, tra il dramma del mondo ebraico, il lutto per la perdita dei suoi libri e lo smarrimento fatale della sua identità culturale“tedesca”.

Percy Adlon ci conduce invece con il suo film del 1980 nel “romanzo di vita” finale di Proust (un Proust che parla in tedesco) attraverso lo sguardo affettivo della governante Céleste, interpretata da un’intensa Eva Mattes. Céleste Albaret (le cui memorie sono state raccolte e pubblicate solo tra il 1970 e il 1973) segue il grande scrittore nell’ultimo periodo e regola la sua vita sul “tempo” delle sue abitudini e della sua scrittura, sui ritmi e sulle eccentricità, nei silenzi della malattia e negli slanci di vita. Céleste assiste al consumarsi della vita di Proust ma nel più pieno vivere della sua scrittura.

Con il film del 1966 di Volker Schlöndorff (nella potenza del bianco e nero luminoso e contrastato) entriamo invece nel “romanzo di vita” di inizi Novecento di Robert Musil che mette in scena I turbamenti del giovane Törless, sensibile, intelligente collegiale all’interno di un disciplinato sistema di educazione scolastico-militare aristocratico/alto borghese e delle relazioni complesse, torbide, violente che creano gerarchie e sottomissioni nel mondo dei compagni di collegio. Törless – come Musil – è alla ricerca della congiuntura filosofica di “anima ed esattezza” e dell’elaborazione di un percorso di consapevolezza nella scoperta della sessualità e del potere. La musica, che si insinua profondamente nello scorrere del film, è del grande compositore Hans Werner Henze.